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30 gennaio 1972

 Sono così contenta, oggi! Apparentemente non è successo proprio niente di speciale, anzi, direi che ci sarebbe anche motivo di essere abbattuta. E invece no, perché ho avuto come un lampo di luce nella mia anima e all’improvviso mi sono sentita dentro una gioia davvero incontenibile.

Avrei mille e mille ragioni per pensare che tutto ciò sia pura immaginazione, che mi stia costruendo con la mente un sacco di fantasie, ma qualcosa mi dice che non può essere così. Non può perché è la gioia della vita che mi sono sentita esplodere dentro, così forte. Una gioia travolgente, tutta mia, uno stato di grazia indescrivibile, che si nutre e si potenzia nella scrittura.

Mi è piaciuto trovarmi quasi per caso − eppure trovarmi − lassù all’abbaino e osservare, come sempre, la neve, gli alberi, il Bricco, le case, Nizza, il cielo. E poi, inspiegabilmente, sentirmi invadere da qualcosa di indefinito, che mi ha riempito l’anima di atmosfere misteriose, sebbene avvertite da tempo. È stato come un bagliore improvviso, che diventava familiare mentre guardavo riapparire il sole tra le nuvole. Non posso credere di averlo immaginato. 

Sono ridiscesa colma di un sentimento luminoso, ma del tutto inesplorato e perciò allettante. E questa forza esplosiva non si attenua, l’impeto di gioia non muore. Sento dentro di me l’irruenza di un torrente in piena, il fragore della cascata più grande dell’universo, il nascere di un cielo nuovo, limpidissimo, lo schiudersi improvviso di tutti i fiori del mondo, il sorgere di tutte le aurore, il volo di mille uccelli. 

Penso che tutta questa magia sia solo il segno della meraviglia che arriva. E allora? Posso forse rimanere indifferente o, peggio, rifiutare il mio slancio vitale? 

Bisogna che mi lasci conquistare completamente da questa luce. 

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Antonella Saracco | C.F. XXXXXXXXXXXXX